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BeReal e Gen Z: un successo tutto incentrato sull’autenticità e la spontaneità dei contenuti. Come funziona il social network più scaricato dell’estate? E perché il suo successo spiega quale sarà il futuro dei social media?

Nato alla fine del 2019 in Francia, e protagonista di una rapidissima popolarità internazionale dalla metà del 2022, BeReal è il social network di cui tutti parlano (e che molti hanno ora sul proprio telefono). Ad oggi gli utenti attivi sono 21,6 milioni ogni mese e 2,93 milioni al giorno, in costante crescita soprattutto tra la Gen Z (i nati dopo il 2000).

Come funziona? È molto semplice: a un orario casuale ogni giorno, tutti i giorni, l’App invia una notifica. Gli utenti hanno 2 minuti per condividere una doppia immagine scattata contemporaneamente con la camera frontale e quella posteriore.

Nessun video, nessun tempo per aggiungere filtri, nessun like e niente follower. L’unica funzione – semplicissima e geniale – è immortalare un frammento di vita e condividerla con i propri amici (il payoff del social è infatti «I tuoi amici, davvero»).

L’immediatezza di BeReal per conquistare la Gen Z

Come per molti nuovi social network, il momento di boom della piattaforma coincide con il suo successo presso gli utenti più giovani. E in questo BeReal non fa eccezione.

Ma mentre in molti casi l’assalto delle nuove generazioni si spiega con l’entusiasmo per la novità, destinato spesso a raffreddarsi velocemente (chi si ricorda di Clubhouse?), il caso di BeReal ci sembra diverso. Quello che propone è infatti esattamente ciò che la Gen Z cerca online: immediatezza, spontaneità, realtà (come avevamo scritto analizzando i social media trends del 2022).

Non a caso il periodo di “incubazione” dell’App ha coinciso con gli anni dei lockdown globali per la pandemia Covid-19. Un periodo in cui è stato difficile, se non impossibile, condividere contenuti legati a esperienze, location e stili di vita invidiabili. Cioè quello di cui si erano nutriti i feed di Instagram e soprattutto gli influencer per tanti anni. Scatti nei limiti della propria casa, tra le attività di ogni giorno, immagini di noi stessi alle prese con l’isolamento. Una domestic cozy che ha spalancato la strada a un gusto diverso, non più spaventato dalla spontaneità.

Dopo anni di dominio incontrastato di Instagram aesthetic – fatta di colori pastello, fotografie patinate e postprodotte, location esclusive, feed coordinati e curatissimi – i Millennials hanno passato il testimone a una nuova generazione. La Gen Z ha deciso di ricercare esattamente l’opposto preferendo un’estetica molto più vicina alla realtà (e anzi quasi inclinata verso l’esibizione degli aspetti più disordinati e “brutti” del quotidiano).

Ecco che allora l’idea di BeReal risponde esattamente a questa richiesta. L’assenza di filtri per modificare il reale non è più percepita come mancanza di funzioni. Al contrario, è lo strumento per distaccarsi dal troppo patinato e irreale mondo digitale standard e per mostrare la sincerità della propria vita quotidiana.

BeReal e la realtà che non c’era: le risposte di Instagram e TikTok

Il successo di BeReal sembra dunque nascere dall’insoddisfazione della Gen Z verso le tendenze creative e il meccanismo degli algoritmi dei social media dominanti.

Instagram è da mesi al centro di grandi proteste per via della netta svolta verso il formato video (letto da molti come un drastico tentativo di rincorrere il sempre più ingombrante TikTok) e delle preferenze dell’algoritmo, che favorisce i contenuti di creator sconosciuti rispetto ai post pubblicati dagli amici. Lo spazio social ad oggi ancora predominante viene sempre più associato a un tipo di ambiente artificiale, costruito, inverosimilmente perfetto.

TikTok, al contrario, vive da tempo una crescita inarrestabile, grazie a contenuti percepiti come più spontanei e “casalinghi”, assente pervasività di grandi brand e ad un algoritmo eccezionalmente personalizzato. Resta forse ancora imperfetta, invece, la capacità di coinvolgimento di tutti gli utenti, molti dei quali ancora si limitano all’osservazione di un flusso di video. BeReal, al contrario, sprona l’attività di ogni utente, imponendo a tutti di pubblicare il proprio contenuto giornaliero per vedere quelli degli altri.

Le risposte dei due social egemoni non si sono lasciate attendere, con il lancio di funzioni che replicano l’idea di BeReal. TikTok ha già lanciato negli Stati Uniti la nuova sezione TikTok Now e, secondo indiscrezioni, Instagram sarebbe pronto a presentare IG Candid, con funzioni analoghe.

Il futuro dei social network visto attraverso BeReal

Anche se BeReal risulterà un fuoco di paglia, il bisogno di novità che ha evidenziato non scomparirà. Se i social media egemoni vorranno accogliere le nuove generazioni, dovranno assecondare le loro richieste e cambiare pelle.

In particolare, dovranno garantire nuovi spazi per l’espressione delle singole individualità, valorizzando contenuti originali e di qualità indipendentemente dall’aderenza al trend del momento. E dovranno trovare il modo di rimettere al centro le relazioni umane nelle interazioni social.  

Insomma, non possiamo sapere esattamente quale sarà il futuro delle piattaforme social e quali diventeranno egemoni nei prossimi anni, ma di una cosa siamo certi. A vincere, tra utenti, creator e brand, sarà chi proporrà contenuti in cui ​​le altre persone potranno riconoscere facilmente pezzi delle proprie vite.