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Nel 2020 le ricerche di “privacy online” sono aumentate di oltre il 50% a livello mondiale rispetto al 2019: tutti i browser stanno rispondendo a questa richiesta lavorando alla rimozione del supporto per i cookie di terze parti e riorganizzando in pratica il loro stesso funzionamento, così da offrire un’esperienza utente più privata.

Nel 2020 le ricerche di “privacy online” sono aumentate di oltre il 50% a livello mondiale rispetto al 2019: si tratta di una conseguenza del fatto che le persone in tutto il mondo richiedono, giustamente, una maggiore privacy quando navigano online rispetto ai propri cookie.

Tutti i browser stanno rispondendo a questa richiesta lavorando alla rimozione del supporto per i cookie di terze parti e riorganizzando in pratica il loro stesso funzionamento, così da offrire un’esperienza utente più privata.

Un’alternativa al blocco, proposta da Google, è il Federated Learning of Cohorts (FLoC, letteralmente “apprendimento federato di coorti”) che punta invece a raggruppare gli utenti in base a comportamenti di navigazione simili, invece di identificare le persone singolarmente: dai test condotti in questa direzione pare che gli inserzionisti possano comunque lo stesso il 95% delle conversioni per € speso rispetto a quanto riscontrato con la pubblicità basata sui cookie.
Sembra che Chrome possa rendere disponibile questo nuovo metodo per l’esecuzione di test pubblici a partire dal prossimo mese (marzo 2020).

Da qualunque prospettiva si guardi la questione, ad ogni modo, c’è un Problema, con la P maiuscola: la maggior parte degli inserzionisti ad oggi utilizza infatti cookie di terze parti nelle proprie campagne pubblicitarie digitali, quindi sarà fondamentale organizzarsi per tempo per affrontare nuovi scenari incentrati su un maggiore rispetto della privacy.

Come?
Proviamo a vedere assieme alcune delle potenziali soluzioni a cui dare priorità nel 2021:

 

1. Instaurare relazioni dirette con i clienti

Per costruire una strategia basata sull’esclusivo utilizzo dei dati proprietari sarà sempre più importante per i brand instaurare relazioni dirette con i propri clienti, andando a implementare una relazione diretta tra una persona e un’attività, con una condivisione dei dati consapevole e autorizzata.
Nei momenti chiave del percorso del cliente, che sia durante la creazione di un account, un acquisto o la sottoscrizione di un abbonamento, gli utenti condividono informazioni personali e ripongono fiducia nell’altra parte sperando che questa le protegga e le usi responsabilmente, in quello che diventa un vero e proprio scambio di valore equo e trasparente.

 

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2. Adottare metodi di raccolta dati smart e innovativi

Lo scambio di cui sopra può in molti casi essere sviluppato dalle aziende anche attraverso touchpoint nuovi e innovativi, come ad esempio a mezzo di programmi fedeltà, offerte esclusive e coupon.
Nel corso del tempo, man mano che le persone continueranno a interagire con i loro fornitori preferiti, queste attività otterrano una comprensione più approfondita dei propri clienti o segmenti di pubblico e, di conseguenza, potranno offrire loro un’esperienza migliore, con offerte personalizzate e su misura.

Ricordiamoci sempre che un aumento dell’1% nella fiducia verso il brand porta a un incremento del valore del 3% (vedi: https://wfanet.org/knowledge/item/2020/06/01/WFA-launches-worlds-first-guide-on-data-ethics-for-brands)

 

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3. Rispettare le normative e mantenere i propri dati connessi e puliti

Man mano che i brand sviluppano questa relazione, sarà importante continuare a dare la massima priorità al rispetto della privacy e fornire ai clienti informazioni chiare su ciò a cui stanno dando il consenso, assicurandosi che le varie policy aziendali siano facilmente accessibili e comprensibili da tutti, oltre a essere sempre aggiornate.

 

4. Considerare la possibilità di utilizzare il tag globale del sito di Google per una misurazione più efficace

L’aggiunta del tag a ogni pagina del sito web di un brand rappresenta ad oggi una delle modalità più veloci e semplici per migliorare l’accuratezza delle misurazioni delle conversioni online e ottenere dati approfonditi utili per ottimizzare le campagne di marketing digitale.

Vuoi conoscere altri digital trend che ci aspettano sul 2021?
Inizia da qui: https://www.ventisettedigital.com/marketing-mix-a-prova-di-covid-19/ 

 

Federico Menziani

Partner, Managing Director Dopo la laurea in Bocconi (2010) entra nell’area marketing di Nike Italia dove si occupa di visual merchandising e product presentation. Nel 2012 entra nella sua prima agenzia come project manager pr, seguendo clienti come Vodafone, Conad Centro Nord e Terna in attività di accounting e ufficio stampa. Nel gennaio 2013, a 27 anni, fonda VENTISETTE.