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Nel precedente articolo abbiamo riassunto le caratteristiche salienti della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che amplia e migliora le normative esistenti sulla rendicontazione di sostenibilità, e mira a incrementare la trasparenza delle pratiche aziendali estendendo gli obblighi di disclosure a circa 49.000 aziende, rispetto alle 11.700 attuali.

Ma quali sono queste aziende? E quando verranno coinvolte in questa piccola rivoluzione? Ecco tutte le scadenze in base alle caratteristiche:

Report obbligatorio nel 2025 > Enti di interesse pubblico

Enti emittenti di valori mobiliari negoziati su mercati regolamentati italiani ed europei, oltre a banche e assicurazioni che, alla chiusura del bilancio, anche su base consolidata, soddisfano i seguenti criteri:

  • superano una media di 500 dipendenti;
  • hanno superato almeno uno dei seguenti limiti: a) stato patrimoniale >20 milioni di euro; b) ricavi netti >40 milioni di euro.

Report obbligatorio nel 2026 > Grandi imprese

Grandi imprese non incluse nel punto precedente che, alla chiusura del bilancio, anche su base consolidata, superano almeno due dei seguenti criteri: a) 250 dipendenti medi; b) stato patrimoniale >25 milioni di euro; c) ricavi netti >50 milioni di euro.

Report obbligatorio nel 2027 con possibilità di esenzione per due anni > Piccole e medie imprese di interesse pubblico

PMI (escluse le micro-imprese) che, alla chiusura del bilancio, soddisfano almeno due dei seguenti criteri: a) 10-250 dipendenti medi; b) stato patrimoniale tra 450.000 e 25 milioni di euro; c) ricavi netti tra 900.000 e 50 milioni di euro. Sono inclusi anche gli istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e le imprese di assicurazione controllate da un gruppo.

Report obbligatorio nel 2029 > Capogruppo residente in paesi extra UE

Capogruppo che genera nell’UE ricavi netti superiori a 150 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi e ha almeno: i) una controllata che soddisfa i requisiti dimensionali della CSRD; o ii) una succursale che ha generato ricavi netti superiori a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente.

Massimo Rinaldi

Partner e Direttore creativo di Ventisette Digital. Comunica la sostenibilità before it was cool da oltre 15 anni per clienti come Vodafone, Unipol Assicurazioni, Intesa San Paolo, Barilla, Unicredit, Emil Banca. Prima dell'acquisto scellerato di Microsoft, ha collaborato con Nokia alla definizione di User Experience e User interface per alcune delle principali app italiane (Corriere, Gazzetta, Repubblica, Volagratis and a lot more...) IG @massimorinaldi27